La cultura del defacing
24/11/2017La Luna
La Luna… Avevo 12 anni ed eravamo in vacanza; che io ricordi fu l’ultima vacanza con mio padre, che di lì a poco morì. I miei avevano affittato una villettina vicino al mare a PinetoW, in AbruzzoW, ed in una Italia d’altri tempi ci godevamo le vacanze al mare. Non avevamo la televisione e quello che ricordo lo vidi insieme a tante altre persone in un bar: la televisioneW a quell’epoca era una occasione per unire le persone, e l’esperienza visiva era di gruppo.
“Ecco, sono atterrati”… “L’astronauta Neil ArmstrongW sta per uscire dalla navicella”… “Questo è un piccolo passo per me, ma un grande passo per l’umanità”. Il ricordo è ancora vivo: sentivo forte la sensazione di assistere a qualcosa che avrebbe cambiato la storia. E poi la missione Apollo mi faceva sognare, e con me sognavano i tre miliardi di abitanti del pianeta.
Dopo quasi 50 anni devo arrendermi all’idea che l’umanità ha disatteso le aspettative: l’occasione di prendere coscenza di noi stessi non è stata colta e tutto è occasione di separazione, polemica, rivalità. Per un momento, durante la missione Apollo 13W in cui un problema tecnico rischiò di compromettere tutto, l’intera razza umana si trovò unita a sperare e pregare, ognuno a suo modo il proprio Dio, per il ritorno degli astronauti: anche il PapaW nella sua apparizione domenicale accennò alla vicenda. Ma fu solo un momento: gli interessi della politica (e dei politici) ripresero in poco tempo il sopravvento su quelli degli uomini
IdealistaW, sognatore e di grandi principi, scolpii lo sbarco sulla LunaW nella mia mente. Negli anni a seguire fui sempre molto attento a tutto ciò che riguardava quegli eventi. Sono stato fortunato ed ho avuto l’opportunità di andare a Washington D.C.W a visitare il National Air and Space MuseumW, che ha una sezione intera dedicata all’avventura dell'ApolloW, ed al John F. Kennedy Space CenterW a visitare il Kennedy Space Center Launch Complex 39W a vedere le rampe di lancio da cui partirono le Apollo e quel che resta dei Saturno VW. Insomma, non sono un maniaco ma mi interesso.
Pochi giorni fa con Neil ArmstrongW un pezzo importante di quella storia se n’é andato definitivamente. Non sono riuscito a non pensare ai sostenitori della teoria del complotto lunareW, che hanno cercato di infangare tutta la missione Apollo sostenendo che lo sbarco sulla Luna non sia mai avvenuto e che sia stata tutta una messa in scena. Armstrong non entrò mai in polemica con questi individui e non prese in considerazione quelle insinuazioni; l’unica volta che ne parlò fu rispondendo ad un giornalista che con modi rozzi cercava di provocarlo, cui disse laconicamente “Ci sono stato: questo ricordo è l’unica cosa che conta e che nessuno potrà mai portarmi via.”. Molto bella l’intervista a Eugene CernanW, l’ultimo uomo sulla LunaW con l'Apollo 17W, che ricorda gli ultimi istanti della razza umana su un mondo alieno.
La famosa Foto di NataleW (24 Dicembre 1968) scattata
dall'Apollo 8W (21 Dicembre 1968) all’uscita dalla faccia nascosta della LunaW:
la prima immagine della TerraW scattata da un pianeta alieno.
La realtà, come è ben spiegato da Paolo AttivissimoW, autore di un interessante lavoro “Luna: ci siamo stati“, è che i complottisti cercano la prova che non ci siamo andati, mentre le prove che gli sbarchi sono avvenuti vengono ignorate. Inoltre la NASA ha pubblicato in un sito, dopo un enorme lavoro di classificazione e riordino durato oltre trenta anni a causa della mole del materiale, tutte le foto originali ad alta risoluzione delle Missioni Apollo: numerate, classificate, ordinate come vennero scattate sul suolo lunare, nelle navicelle e dagli oblò dagli astronauti, rendendo disponibili i negativi originali. Ebbene, le immagini originali mostrano l’inconsistenza delle ‘prove fotografiche del complotto’ citate a testimonianza dell’inganno, perché negli originali tutte le imprecisioni, imperfezioni, incoerenze citate dai sostenitori della mistificazione (e rilevate partendo dalle foto a bassa risoluzione pubblicate dai giornali) assumono un aspetto diverso e sono perfettamente in tema con il contesto. Un po’ come la storia del volto su Marte nella regione di Cydonia, che ha fatto scrivere libri e realizzare film, oltre che sognare tante persone (tra cui il sottoscritto).
I siti degli atterraggi delle missioni Apollo
Un video introduttivo alla missione LROW della NASAW
Sono anche state pubblicate immagini e video della superfice lunare, che nel frattempo è stata mappata con qualità di 6 pollici per pixel da varie sonde, anche indipendenti, in cui sono in bella mostra le infrastrutture lasciate dalle varie missioni. Addirittura i segni delle ruote dei veicoli e, riconoscibilissimi, la parte inferione del LEMW (il modulo lunare rimasto sulla Luna) ed il Rover lunareW usati nelle ultime missioni per gli spostamenti, oltre che le varie attrezzature sistemate dagli astronauti per i rilievi necessari allo svolgimento della missione. Ci sono anche gli specchi usati come riflettori laser per l’esperimento Lunar Laser RangingW, teso a calcolare l’esatta distanza dalla terra, utilizzati ancora oggi.
Non è che voglia dimostrare qualcosa; non ne sono all’altezza. Questa storia del complotto a me sembra solo un pregiudizio in cui le prove sono ininfluenti perché il preconcetto rende impossibile un ragionamento. Quindi non mi importa che ci sia chi pensa ad una mistificazione.
Apollo 11W (16 Luglio 1969)
Apollo 12W (14 Novembre 1969)
Apollo 13W (11 Aprile 1969)
Apollo 14W (31 Gennaio 1971)
Apollo 15W (24 Luglio 1971)
Apollo 16W (16 Aprile 1972)
Apollo 17W (17 Dicembre 1972)
Quello che mi è rimasto di quegli anni sono notti a vedere la TV (mi era permesso anche dopo CaroselloW, in occasione delle missioni Lunari), immagini di orizzonti incredibili, il sogno di poter esserci un giorno -magari- anche io, l’emozione di vedere la razza umana staccare i piedi dal proprio pianeta per avventurarsi un poco più in là. Forse oramai questi modelli culturali sono superati e démodé, ma quella sera di Luglio non posso dimenticarla, ed ora che l’uomo del primo piede sulla Luna non c’è più mi sento improvvisamente un poco più vecchio. Quel 20 Luglio del 1969 il senso di mistero che la Luna mi infondeva se n’é andato ed il sogno ha lasciato spazio alla ragione, ad indicare il passaggio dall’età dei giochi a quella della coscenza. Ora la scomparsa di Neil Armstrong sta segnando un altro passaggio, quello verso la piena maturità (c’è chi direbbe la crisi dei 50 anni, oramai passati da un pezzo).
Ma anche oggi quando ho bisogno di sognare mi basta alzare gli occhi per tornare quel ragazzino senza pensieri, felice sulla sua bicicletta bianca ed inconsapevole nei suoi dodici anni che fu testimone di una stagione straordinaria per il genere umano.
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