Da tempo ho dei dispositivi AmazonW® AlexaW®, più o meno ovunque mi trovo. Sono utilizzati prevalentemente per ascoltare musica, alcuni anche come cornici fotografiche digitali.
Due dove lavoro (Echo, quelli piccini fatti a saponetta), mentre a casa ne ho addirittura sei, due Echo, due Echo ShowG con schermo da 5″ e due Echo Show con schermo da 8″.
Per chi ama la musica sono pratici: si possono accostare in un cluster, e con un comando semplice come “Alexa, metti della musica classica in casa”, ovunque si vada la musica soave blandisce le orecchie. Quelli con lo schermo sono ancora più accattivanti, perché è possibile utilizzarli come cornici digitali per vedere i propri scatti, anche organizzati per la ricorrenza del giorno, alternarsi allegramente.
Il tutto non è ovviamente gratuito. Gli apparecchi hanno un costo, se si vuole ascoltare la musica liberamente (con Amazon PrimeW® si ha un accesso limitato) è necessario avere il contratto completo di Amazon MusicW®, che credo costi poco meno di 15€ al mese. Però Prime® comprende Amazon PhotoW®, dove fare backup in alta risoluzione di foto e video, e gli Echo possono accedere direttamente a Photo. E poi sono ampiamente configurabili nei modi e nei contenuti.
Insomma, la qualità dell’audio è buona (e comunque si possono connettere via BT o cavetto ad uno stereo), le immagini si vedono bene… La cosa mi è piaciuta al punto da arrivare, nel tempo, ad installarne 8.
Da un mese, con un aggiornamento, AmazonG® ha però inserito delle schermate orrende ed assolutamente fuori luogo, per bellezza e qualità, per pubblicizzare i servizi di AlexaG®. Ce n’è un esempio nella seconda immagine.
A prescindere che non mi piace chi aggiorna un mio dispositivo e ne cambia le funzionalità, questi orrendi messaggi Prova a dire:”Alexa, fai una chiamata”G squalificano irrimediabilmente questi piccoli oggetti, fino a ieri graziosi, non invadenti, eleganti. E sono troppo visibili: una foto una pagina di avvisi; troppo, anche per uno motivato come me. Tra l’altro ho un forte senso estetico, e frasi del tipo “chiedi quale è la parola del giornoG” suonano come una offesa. Non voglio che qualcuno pensi che possa avere oggetti simili intorno a me: li trovo brutti, ineleganti, cheap, cafoni.
Le lamentele sono generali. Personalmente ho disdetto Amazon PrimeG®, Amazon MusicG® e tutto il resto; ho messo in vendita trutti i miei Echo e deciso di abbandonare “in toto” AmazonG®. Questo perché non ho assolutamente gradito il modo coercitivo in cui si è svolta la faccenda, e perché oramai è venuto meno il rapporto di fiducia che, in qualche modo, si era creato. Perché chi è in grado di garantire che non possano registrare tutti i miei discorsi, quello che vedo in tv, le mie telefonate?
Ma, soprattutto, in base a cosa riprogrammano un dispositivo che ho pagato cambiandone le funzionalità? Se possono far questo, in barba alle licenze d’uso ed al fatto che sono oggetti che abbiamo pagato, allora è neglio stare lontani da queste organizzazioni.
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